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  • Immagine del redattoreYoga Ananda Palermo

Consigli per una vita equilibrata

Aggiornamento: 8 mag 2018

- Maestri di Realtà per risvegliare il mondo -



Questo spazio "Consigli per una vita equilibrata" raccoglierà vari frammenti e ispirazioni che provengono da varie tradizioni spirituali. Varie correnti che affluiscono allo stesso Mare.


Partiamo da questa domanda. Chi sono i Maestri? A cosa ci servono i mistici, i poeti, gli artisti ispirati che vivono da un centro di calma interiore e che riescono a raccontare, dipingere o modellare la bellezza?

L'anima non è soltanto una romanticheria letteraria e filosofica ma un livello di coscienza che ci permette di guardare la vita con meraviglia, di sentire se stessi e l'altro come parte di uno stesso progetto intelligente.


Se impariamo ad osservare il nostro ego, (senza demonizzarlo o idolatrarlo) potremo scoprire che siamo come onde che si sollevano momentaneamente dalla superfice dell'acqua. L'ego, per antonomasia, si sente separato dal tutto e da tutti ma esso fa parte del medesimo flusso di cio' che lo circonda. Lotta, si dimena, si differenzia e cerca di rilevare la sua unicità senza capire che tutte le altre onde sono fatte della sua stessa sostanza. "Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni", ci ricorda William Shakespeare. E se il celebre poeta si riferiva alla capacità che ha l'intelligenza cosmica, creatore e creatrice, di riflettersi contemporaneamente nei suoi miliardi di "figli", nelle sue innumerevoli creature? In fondo, se ci riflettiamo, le antiche scritture indiane, i Veda, si riferiscono alle manifestazioni dell'Assoluto come avvolte dal velo illusorio di Maya. Come se la creazione stessa fosse in uno stato di sonno ammaliatore, che incanta e che illude al tempo stesso. E' come se stessimo dormendo, sognando, per l'appunto, illusi di esperire la Realtà, identificandoci con essa, struggendoci per essa. Il sogno è quindi soltanto uno stato che ci fa intravedere le potenzialità, le capacità che abbiamo di immaginare (In- mago-agere) in primis e poi di concretizzare e creare. Gesu' Cristo ci ricorda che siamo fatti a sua immagine, siamo dunque capaci di co-creare realtà immaginate.


Brahma Ishvara, il Signore creatore che si nasconde dietro la sua stessa creazione e dentro l'uomo stesso, attende eoni di tempo prima che l'uomo apra gli occhi e sia pronto a risvegliarsi nella sua infinita gioia. Nei testi dello yoga classico ma ancora prima nelle Upanishad, vi sono molti riferimenti alla Natura gioiosa nascosta dietro le apparenze della creazione. SAT-CHITT-ANANDA, lo stato Reale dell'Anima corrisponde perfettamente all'intelligenza che ha creato l'Universo: sempre cosciente, sempre gioiosa, sempre "nuova" ci ricorda il Maestro Yogananda. Ecco probabilmente perché siamo fatti dello stessa sostanza dei sogni, perché noi stessi siamo un sogno che sa di Infinito.


Per questa ragione i Maestri di tutte le tradizioni fanno riferimento al risveglio e quindi ad uno stato di sonno dal quale la mente intorpidita emerge?

Le pratiche spirituali in fondo ci permettono di risvegliare le nostre potenzialità latenti e farci immergere in questo flusso eterno, incessante, rigenerante di un Oceano senza confini. "Io sono l'onda, rendimi mar" canta Paramhansa Yogananda in un suo bellissimo canto devozionale.


Dall'ego all'Anima, dal Sogno..al Risveglio.


In divina amicizia,Sujesh


"SIAMO FATTI DELLA STESSA SOSTANZA DEI SOGNI"
William Shakespeare


KRISHNA, L'ESEMPIO DELL'UNIONE COL TUTTO
di Gianni Da Re Lombardi

📷Krishna non è un uomo, è il più famoso avatar di Vishnu, cioè un dio in forma umana. Insieme con Rama, un altro dei numerosi avatar di Vishnu, Krisha è una delle figure divine più venerate in India. Per chi è di formazione cristiana è ha delle perplessità ideo­logiche nei confronti del multiforme pantheon induista, va osservato che secondo la filosofia induista si tratta di diverse manifestazioni di un unico principio divino, quindi l’adorazione di diversi dei e di innumerevoli avatar divini non è necessariamente in contrasto con il concetto di monoteismo, non più del culto della Trinità, della Madonna e dei Santi protettori che si vedono nei vari filoni di Cristianesimo.

La vita di Krishna nella sua esperienza terrena è avventurosa e piena di colpi di scena. Vie­ne narrata nel “Mahabharata”, la grande epopea degli antenati e dei fondatori dell’India, e nei “Purana”, antichi libri che hanno illustrato le verità fondamentali dell’induismo in modo ac­cessibile anche alle classi popolari. Per la filo­sofia dello yoga un episodio del “Mahabharata” particolarmente importante è quello riportato nella “Bhagavad-Gita”. In questo poema di 700 quartine, Krishna spiega al guerriero Arjuna l’essenza del Karma Yoga per chi è costretto all’azione dalla sua condizione umana, più altri interessanti misteri sulla vita e l’Universo.

“Amore, ti penso”

Secondo la tradizione, Krishna viene conce­pito senza unione sessuale, bensì utilizzan­do la trasmissione del pensiero direttamente dalla mente del padre al ventre della madre, la principessa Devaki, sorella di re Kansa. Siccome una profezia aveva predetto guai al re dall’ottavo figlio della sorella e Krishna sarebbe proprio l’ottavo, sentendo la notizia della gravidanza Kansa la fa imprigionare. Krishna nasce quindi in carcere, da cui viene portato via di nascosto. Viene quindi alle­vato in incognito fra pastori e allevatori, dove si guadagna l’appellativo di Govinda, “guardiano dei buoi”. Secondo lo studioso americano Georg Feuerstein l’appellativo ha anche un significato esoterico perché il termine sanscrito go significa “vacca, bo­vino”, ma può indicare anche “saggezza, conoscenza” (jñana, pronunciato g-nana). Secondo questa interpretazione esoterica e simbolica Krishna sarebbe quindi anche il custode della sapienza, coerentemente con tutte le rivelazioni che farà nella “Bha­ghavad-Gita”.


Il salvatore delle donne

📷Dopo un’infanzia vivace, Krishna recupera il suo regno, sottraendolo allo zio Kansa, e salva 16.100 donne che erano state soggiogate dal demone Narakasura. Per questo motivo però sono degradate e disonorate e non sarebbero state né riprese dalle famiglie, né avrebbero potuto sposarsi. Krishna le sposa tutte in una cerimonia simbolica, per ridare loro uno status sociale adeguato, riabilitandole e offrendo loro ospitalità nella casa reale. Nel frattempo Krishna fa amicizia con il guerriero Arjuna, di cui diventerà il cocchiere durante la battaglia di Kurukshetra descritta nella “Bhagavad-Gita”. Quello di cocchiere non è un ruolo di servizio, ma un impor­tante ruolo di collaborazione e fiducia con il guerriero (un po’ come i moderni piloti di rally), oltre ad avere il significato simbolico di guida e maestro. La battaglia di Kurukshetra è decisiva per dirimere un’antica controversia fra due famiglie: Pandava e Kaurava. I Pandava, senza terra, vogliono riprendere il regno ai Kaurava, perduto per un inganno.


Krishna spiega tutto ad Arjuna

📷Prima della battaglia, Krishna, manifestandosi come Vishnu, spiega ad Arjuna la struttura dell’Universo. La scena si apre sul campo di battaglia, con i due eser­citi schierati. Arjuna ha il compito di suonare la tromba e dare l’avvio al bagno di sangue. Ma esita, perché i due eserciti sono formati da cugini e parenti. Krishna è il suo cocchiere e gli si manifesta come dio, spiegandogli come va il mondo.

  • Il concetto di Atman, lo spirito inalterabile che non uccide e non può essere ucciso, e sopravvive a tutti i corpi e le incarnazioni.

  • Le tre vie per la liberazione dal Samsara, ovvero il ciclo delle rinascite: ovvero i tre principali tipi di yoga, l’unione con l’Atman.

  • Il Karma Yoga, lo yoga dell’azione, in cui il devoto deve compiere il suo dovere con la massima cura, ma senza alcun attaccamento per il risultato.

  • Lo Jnana Yoga, lo yoga della conoscenza, la versione più intellettuale, che si raggiunge con lo studio dei testi sacri, che all’epoca implicava principalmente impararli a memoria recitandoli continuamente.

  • Il Bhakti Yoga, lo yoga della de­vozione e dell’amore infinito, in cui ogni azione e ogni pensiero sono de­dicati al divino.

  • La tecnica della meditazione, con dettagli pratici sulla seduta, l’imbot­titura, il modo di sedersi.

  • Infine, si manifesta nella forma cosmica, grande come l’Universo, on­nisciente e onnipotente, divoratore di esseri umani che vivono pochi attimi rispetto al tempo divino e che devono usare al meglio la loro breve vita.


Crescita spirituale nella vita quotidiana

📷La battaglia descritta nel “Mahabharata” è anche la metafora della vita terrena, della lotta dell’uomo per dominare i sensi, del percorso per recuperare il proprio regno (non a caso è una battaglia fra consanguinei). È interessante fare il confronto con un’altra opera altamente metaforica: “Il deserto dei tartari” di Dino Buzzati. Lì il nemico è misterioso e non appare mai, simbolo dell’inquietudine sfuggente e senza volto della vita moderna. Qui il nemico è tuo parente, sei tu stesso. Il “Mahabharata” è anche un’opera colossale di oltre 125mila strofe denso di inse­gnamenti fondamentali. La filosofia espressa da Krishna è il tentativo pratico di conciliare tre esigenze diverse.

  • Il desiderio della crescita spirituale rinunciando a tutto. La via dell’ascesi eremitica, quell’aspirazione che talvolta si ma­nifesta con il desiderio di andare a vivere su un’isola deserta, ma che richiede grande coraggio, forza d’animo e volontà.

  • La necessità di conciliare questa aspirazione, potenzialmen­te irresponsabile (si può decidere di fuggire dal mondo perché se ne ha paura) con gli impegni sociali: è lecito per l’aspirante eremita abbandonare coniuge, figli e impegni di lavoro?

  • L’aspirazione ad avere un senso superiore per la propria vita che non sia il successo sociale, la carriera, l’appagamento sessuale, il piacere dei sensi o la proprietà di tanti beni.

In pratica Krishna ci offre una via di crescita spirituale con­ciliabile con la vita quotidiana di chiunque. Non occorre fare miracoli, basta svolgere con dedizione e consapevolezza il proprio dovere umano, ogni giorno.


Epiteti di Krishna

  • Imperituro

  • Infinito

  • Colui che ha forme infinite

  • Colui che ha potenza incomparabile

  • Annientatore dei nemici

  • Signore degli esseri

  • Dio degli dei

  • Il migliore fra gli dei

  • Il mandriano

  • Il signore degli organi dei sensi

  • Il dominatore dell’Universo

  • Colui che tormenta gli uomini

  • Grande signore dello yoga

  • Dalle grandi braccia

  • Colui che ha mille braccia28.02.2018

EDUCARE ALLA VITA DA UNA PROSPETTIVA SPIRITUALE

Oggi inseriamo nel blog alcune riflessioni importanti sull'educazione da un punto di vista spirituale. Cosa vuol dire educare qualcuno, sollecitando le qualità latenti dell'Anima?Buona lettura..

Discorso del 31 Gennaio 1974.

"Siate sereni e contenti, siate moderati e saggi, siate attenti e saldi, siate sinceri e dolci."

Baba

da: Il Pensiero del Giorno di Prasanthi Nilayam


"Se tutto ciò che avete ottenuto è il contenuto di una tonnellata di libri, voi non siete educati. Il corpo e la mente devono essere illuminati dalla luce dell’Amore che emana dalla consapevolezza dell’Anima e della sua Divinità essenziale. A causa del fatto che oggi l’educazione tratta solamente del corpo e della mente e non si riferisce all’Anima, i giovani del paese sono sballottati di qua e di là da ogni ventata come vegetazione senza radici. La consapevolezza dell’Atma darà potere e coraggio incrollabili; i Veda forniscono i mezzi per ottenere questa consapevolezza e affidarsi ad essa per sostenere le sfide della vita. Solamente questo può coronare l’educazione con il successo, soltanto questo può dare ai giovani la forza per affrontare i problemi dell’agitazione e dell’ansia. Gli istituti scolastici non devono insegnare solamente le materie di studio ma anche la relazione soggetto-oggetto. Per rendere completa l’educazione, bisogna far apprendere anche il processo tramite il quale si può trascendere questa dualità e conoscere l’Unità".






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